Il Natale in Italia non si esaurisce nella sola giornata del 25 dicembre, ma si inserisce in un ciclo di ricorrenze e tradizioni che inizia ben prima e si conclude solo con l’Epifania. Questa guida accompagna alla scoperta del periodo natalizio: dall’Avvento e il suo significato spirituale, alle feste liturgiche principali come l’Immacolata, Natale e Santo Stefano, fino a Capodanno e all’arrivo della Befana. Un viaggio tra tradizioni italiane del Natale, dalle corone di Avvento alle novene, dai mercatini ai canti degli zampognari, con uno schema pratico per capire le date chiave e pianificare al meglio viaggi e attività durante le feste.
Che cos’è l’Avvento

Per comprendere quando inizia davvero il Natale bisogna partire dall’Avvento. Questo termine, che deriva dal latino adventus (“venuta”, “arrivo”), indica il periodo di attesa e preparazione alla nascita di Gesù Cristo. È dunque una fase di preparazione interiore, scandita da quattro domeniche precedenti il Natale. Il significato dell’Avvento è sia liturgico sia popolare. Dal punto di vista religioso, rappresenta il tempo in cui i fedeli sono chiamati a rinnovare la propria fede, preparando il cuore all’accoglienza del mistero natalizio. Le letture bibliche delle domeniche di Avvento pongono l’accento sulla vigilanza, sulla speranza e sulla gioia dell’attesa.
Nella vita quotidiana e nelle tradizioni italiane di Natale, l’Avvento segna invece l’inizio di una stagione fatta di riti domestici e comunitari. Nelle case si accende la corona di Avvento, composta da quattro candele disposte su un cerchio di rami verdi. Ogni domenica se ne accende una, fino alla quarta. Questo gesto semplice ma simbolico crea un cammino di luce che culmina nella Notte di Natale.
Molte famiglie italiane conservano anche la consuetudine della novena di Natale, nove giorni di preghiere, canti o rappresentazioni popolari che cominciano il 16 dicembre e terminano il 24. Nelle campagne e nei piccoli borghi, la novena era accompagnata dal suono delle cornamuse e delle zampogne. I suonatori, spesso pastori provenienti dalle montagne, intonavano melodie antiche davanti alle chiese o sotto le finestre delle case, creando un’atmosfera unica che ancora oggi sopravvive in alcune regioni.
Le date chiave

Per orientarsi nel calendario del Natale italiano conviene fissare alcune date che scandiscono il periodo.
Prima Domenica di Avvento
Segna ufficialmente l’inizio dell’anno liturgico cristiano e cade tra fine novembre e inizio dicembre. È la porta d’ingresso al tempo natalizio: nelle chiese si iniziano ad addobbare gli altari, nelle case si preparano presepi e decorazioni. La prima domenica di Avvento nel 2025 è il 30 novembre 2025.
8 dicembre: Immacolata Concezione
Questa solennità è diventata in Italia la data simbolica per “aprire” il Natale. Molti addobbano l’albero, preparano il presepe e decorano le abitazioni proprio in occasione dell’Immacolata. La festa, che celebra la concezione immacolata della Vergine Maria, è molto sentita soprattutto nelle città con forte tradizione mariana, come Roma, Napoli o Palermo. Quest’anno l’Immacolata concezione cade di lunedì.
24 dicembre: Vigilia di Natale
È il giorno dell’attesa, che culmina nella Messa di mezzanotte. Le famiglie italiane si riuniscono attorno alla tavola per la tradizionale cena della Vigilia, che in molte regioni è di magro, a base di pesce, verdure e dolci tipici. La Vigilia di Natale quest’anno cade di Mercoledì.
25 dicembre: Natale
Il cuore della festa cristiana. Si celebra la nascita di Gesù e il giorno è segnato da pranzi familiari, messe solenni, scambio di doni e riti comunitari. Il 25 dicembre 2025 è di Giovedì.
26 dicembre: Santo Stefano
In Italia è festa civile e giorno di prosecuzione della convivialità natalizia. Spesso è dedicato a visite ai parenti o ad attività comunitarie.
31 dicembre: San Silvestro e Capodanno
La conclusione dell’anno e l’inizio del nuovo portano con sé usanze profane e rituali augurali: il cenone, i fuochi d’artificio, il brindisi con lo spumante. Quest’anno il 31 dicembre è di Mercoledì. Festivo anche il 1 gennaio 2026, giovedì, un weekend davvero lungo!
6 gennaio: Epifania
Chiude ufficialmente il ciclo natalizio. Celebra la manifestazione di Gesù ai Magi e porta con sé una delle figure più amate del folklore italiano: la Befana, che riempie le calze di dolciumi o di carbone. La Befana 2026 cade di martedì.
Le usanze italiane del Natale

Tra le tradizioni italiane di Natale, il presepe occupa un posto centrale. La sua origine viene attribuita a San Francesco d’Assisi, che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività. Da allora il presepe ha conosciuto infinite declinazioni: il presepe napoletano, con le sue figure in terracotta o legno finemente lavorate, ricche di dettagli della vita quotidiana; i presepi artistici della Toscana e dell’Umbria, caratterizzati da scenografie raffinate; i presepi meccanici della Liguria, che si animano con giochi di ingranaggi; e i presepi viventi, soprattutto in Puglia, Basilicata e Sicilia, in cui interi paesi si trasformano in scenari biblici.
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L’albero di natale e le decorazioni domestiche

Diffusosi in Italia tra Otto e Novecento, l’albero di Natale è ormai onnipresente nelle case e nelle piazze di tutto il Paese. Decorato con sfere colorate, luci e talvolta con elementi naturali come mele e noci, simboleggia la vita che resiste nel cuore dell’inverno. La tradizione vuole che in molte famiglie venga allestito l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata, accanto al presepe. In alcune regioni alpine si utilizzano ancora abeti veri, talvolta decorati con frutta secca o biscotti fatti in casa. Le decorazioni domestiche comprendono anche ghirlande, centrotavola e la corona di Avvento, che scandisce le settimane precedenti il Natale.
Gli zampognari e la musica popolare
Un tratto caratteristico del Natale italiano è la presenza degli zampognari, musicisti itineranti che suonano la zampogna e la ciaramella. Originari delle zone montane dell’Appennino e del Sud, scendevano nei paesi e nelle città durante l’Avvento per eseguire le novene di Natale. Il loro repertorio, fatto di melodie arcaiche, accompagnava preghiere e canti davanti alle chiese o nelle piazze, evocando l’immagine dei pastori che si recano a Betlemme. Ancora oggi, in regioni come Abruzzo, Molise, Campania e Calabria, gli zampognari rappresentano un simbolo autentico della spiritualità popolare natalizia.
Le novene e i riti religiosi
La novena di Natale è una pratica diffusa in molte aree d’Italia. Dal 16 al 24 dicembre, i fedeli recitano preghiere e canti per nove giorni consecutivi, rievocando l’attesa della nascita di Gesù. In alcuni luoghi la novena si trasforma in vere e proprie rappresentazioni popolari: in Sicilia, per esempio, si organizzano processioni e momenti di teatro sacro. In Basilicata e in Calabria i bambini girano di casa in casa intonando canti natalizi e ricevendo in cambio dolci o frutta secca. Questo rito sottolinea il valore comunitario della preparazione al Natale.
Le tradizioni culinarie

Il cibo è una componente imprescindibile delle tradizioni natalizie italiane. Ogni regione ha sviluppato piatti simbolici. Al Nord dominano i dolci lievitati come panettone e pandoro. In Emilia-Romagna e in Toscana si servono cappelletti o tortellini in brodo. In Veneto è diffusa la faraona ripiena. Al Sud la Vigilia è spesso di magro, con piatti a base di pesce come l’anguilla o il baccalà, mentre a Natale si portano in tavola timballi, lasagne e dolci elaborati come la cassata e i cannoli siciliani. A Napoli i roccocò, gli struffoli e i mustaccioli arricchiscono la tavola, mentre in Sardegna compaiono dolci come il pardulas e il pan’e saba. Ogni piatto racconta una storia di territorio e di identità.
Le figure folkloriche: Gesù bambino, Santa Lucia e la Befana
Prima della diffusione di Babbo Natale, i doni ai bambini in Italia erano portati da figure diverse a seconda delle regioni. In molte aree rurali era Gesù Bambino a lasciare i regali la notte di Natale. In Lombardia e nel Veneto orientale, la tradizione vuole che sia Santa Lucia, nella notte tra il 12 e il 13 dicembre, a portare doni e dolciumi. Ma la figura più amata e radicata resta la Befana, che giunge la notte dell’Epifania con la sua scopa, riempiendo le calze di caramelle o carbone. Questa pluralità di personaggi riflette la ricchezza del folklore natalizio italiano e le diverse stratificazioni culturali.
Mercatini, fiere e feste comunitarie

Infine, il Natale in Italia è anche tempo di mercatini e feste comunitarie. I mercatini di Natale dell’Alto Adige e del Trentino, ispirati alla tradizione tedesca, sono tra i più celebri: Bolzano, Merano, Trento e Bressanone attirano visitatori da tutta Europa con artigianato, decorazioni e prodotti gastronomici tipici. Ma anche altre città italiane vantano eventi di rilievo: Verona con il mercatino di piazza dei Signori, Firenze con le bancarelle in piazza Santa Croce, Napoli con via San Gregorio Armeno, dove gli artigiani espongono statuine del presepe. Le feste comunitarie comprendono spettacoli, concerti e presepi viventi che coinvolgono intere comunità locali.





