La Ciclovia della Valsugana è un percorso che unisce territori del Trentino e del Veneto collegando paesaggi montani e pianeggianti con ambienti naturali e testimonianze storiche affascinanti. Il tracciato si snoda in gran parte lungo il fiume Brenta e attraversa paesaggi diversi. Si parte dai laghi di Levico e Caldonazzo, si attraversano borghi e piane coltivate, fino a giungere a Bassano del Grappa. Il clima è mite in primavera ed estate, il fondo è in asfalto, in prevalenza pianeggiante. L’intera pista ciclabile risulta adatta sia a famiglie sia ad appassionati di ciclismo lento. Il tutto immerso in una valle che ha sempre svolto un ruolo di collegamento tra le montagne e l’Adriatico, con una storia che si respira in ogni borgo e ponte attraversato.
Caratteristiche del percorso della ciclabile della Valsugana

La ciclabile prende il nome dalla Valsugana e si estende per circa 80 chilometri, partendo da Pergine Valsugana e passando per Caldonazzo, Levico Terme, Borgo Valsugana fino a raggiungere Bassano del Grappa. Il fondo del percorso è prevalentemente asfaltato e in alcuni tratti è presente un traffico promiscuo con veicoli, mentre altri si svolgono su sede protetta. Il dislivello è modesto, rendendo la ciclabile accessibile anche ai meno esperti. Il tratto che va da Valcanover o Calceranica al Lago di Caldonazzo fino a Grigno copre circa 44,5 chilometri e si percorre in circa tre ore con un fondo asfaltato continuo che garantisce una pedalata regolare e piacevole.
Il tipo di fondo prevalentemente asfaltato favorisce l’uso di bici da corsa, trekking e city bike, senza la necessità di mezzi particolari come mountain bike. Piccoli tratti su strade comunali possono richiedere una minima attenzione, ma la segnaletica è generalmente buona. Il tracciato è anche parte di un progetto più ampio identificato come CV-TN02, che con una lunghezza ufficiale di 71,9 km in Trentino, comprende diramazioni verso Levico, Roncegno e Villa Agnedo, offrendo varianti per arricchire il viaggio.
I collegamenti sono un altro punto di forza. E’ possibile combinare bici e treno, grazie alla ferrovia della Valsugana attiva lungo gran parte del tragitto. Questo permette di affrontare solo alcune tappe del percorso, lasciando il resto per un altro giorno, o di facilitare il ritorno una volta completata la pedalata. Il tipo di fruizione “treno+bici” è utile soprattutto per chi non volesse affrontare l’itinerario completo o preferisca modularlo secondo il proprio ritmo.
Cosa vedere lungo la ciclovia della Valsugana

La Ciclovia della Valsugana non è soltanto un percorso ciclabile immerso nella natura, ma un vero e proprio viaggio tra luoghi che raccontano storie, tradizioni e paesaggi diversi. All’inizio del percorso si trovano i laghi di Caldonazzo e di Levico, due specchi d’acqua che costituiscono i poli più turistici della valle. Il lago di Caldonazzo, il più grande del Trentino, è rinomato per le sue spiagge balneabili e per le attività sportive, mentre il lago di Levico, più raccolto e incorniciato da boschi, è noto per le sue acque termali e per il Parco delle Terme, un giardino ottocentesco progettato sul modello dei parchi austriaci. Questi laghi rappresentano il punto di partenza ideale per una sosta panoramica o per un bagno rigenerante durante l’estate.
Proseguendo verso sud si incontra Borgo Valsugana, uno dei centri più importanti della valle, attraversato dal fiume Brenta. Il borgo conserva un centro storico caratteristico con portici, palazzi d’epoca e chiese che testimoniano la lunga tradizione della città come punto di transito tra il mondo alpino e la pianura veneta. Il fiume è costeggiato da passeggiate e scorci pittoreschi, mentre poco distante sorge il Castel Telvana, arroccato sulla collina e visibile da gran parte della valle. Il borgo è anche noto per le sue iniziative culturali e per l’attenzione al cicloturismo, con strutture ricettive e punti di ristoro che accolgono i viaggiatori in bicicletta.
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I borghi

Pedalando oltre si incontrano paesi più piccoli ma ugualmente affascinanti, come Castelnuovo e Grigno, luoghi che mantengono una forte identità rurale. Nei dintorni di Grigno si trova l’Oasi Naturalistica di Valtrigona, una riserva del WWF che tutela una zona alpina incontaminata abitata da cervi, marmotte e aquile. Lungo il percorso è possibile fermarsi anche presso il biotopo di Roncegno, un’area umida di grande interesse naturalistico, particolarmente suggestiva in primavera quando la vegetazione e gli specchi d’acqua si popolano di fauna.
Scendendo verso la parte veneta si arriva a Cismon del Grappa, dove il fiume inizia a incanalarsi tra le gole e il paesaggio diventa più aspro e spettacolare. Questo tratto è tra i più suggestivi del percorso perché il Brenta scorre incassato tra pareti rocciose, regalando scenari che alternano boschi e forre. Infine, il percorso si conclude a Bassano del Grappa, città d’arte celebre per il Ponte degli Alpini, costruito in legno e più volte ricostruito nel corso dei secoli. Bassano è anche sinonimo di tradizioni enogastronomiche: dalle grapperie storiche che raccontano la produzione dell’acquavite più famosa d’Italia ai musei dedicati alla ceramica e alle collezioni artistiche.
Informazioni pratiche
La ciclovia è segnalata come CV-TN02 nella provincia di Trento. Il traffico automobilistico è limitato e il percorso è facile e pianeggiante, adatto a tutti. Il periodo consigliato per pedalare va da primavera a inizio autunno, quando le condizioni climatiche sono più favorevoli. In alcuni tratti occorre prestare attenzione ai passaggi promiscui con le strade comunali, ma nel complesso l’esperienza è sicura e accessibile.
Per chi desidera noleggiare una bici, lungo il percorso si trovano più punti di servizio che offrono bicicletta e manutenzione. È anche possibile organizzare la pedalata in modalità one-way, utilizzando la ferrovia della Valsugana per tornare al punto di partenza. In molti borghi si trovano ristoranti, bar e aree picnic, utili per fare soste confortevoli. Le strutture ricettive nei pressi del percorso sono numerose e adatte a diverse fasce di comfort, dalla pensione agli agriturismi.
Per pianificare l’itinerario e conoscere i punti di partenza, le durate stimate e le altimetrie, si può scaricare la traccia GPS del tracciato. Anche la segnaletica sul territorio è valida: indicazioni di direzione e km restanti aiutano i ciclisti a orientarsi senza difficoltà. Infine, si consiglia di verificare orari di apertura dei servizi, come ristoranti o noleggi bici, soprattutto in stagioni di bassa affluenza dove alcuni punti possono chiudere durante il pomeriggio.





