Il periodo dei boschi, noto in inglese come Woodland period, designa una lunga fase della preistoria nordamericana che interessa soprattutto l’area orientale degli attuali Stati Uniti. In termini ampi, viene collocato tra circa il 1000 a.C. e il 1000 d.C., con sensibili variazioni regionali legate a ecologie, tradizioni e velocità di adozione delle innovazioni. La periodizzazione interna distingue convenzionalmente un boschi antico, uno medio e uno tardo.
Il periodo dei boschi nella storia degli Stati Uniti

La scansione cronologica del periodo dei boschi nella storia degli Stati Uniti tra antico, medio e tardo non implica passaggi bruschi, ma transizioni lente e differenziate. Molti tratti dell’epoca arcaica sopravvissero a lungo, mentre altri, come la ceramica o l’adozione del mais, si radicarono gradualmente fino a riorganizzare l’economia e gli insediamenti. Proprio la non linearità rende il periodo dei boschi un laboratorio ideale per osservare il cambiamento culturale nella Preistoria degli Stai Uniti.
Il periodo dei boschi tardo confluì in molte aree nel Mississippiano, quando la coltivazione intensiva del mais, l’aumento demografico e l’emergere di centri complessi ridisegnano i paesaggi sociali. In altre regioni, invece, persistono assetti più dispersi, in un mosaico che conferma la pluralità delle traiettorie storiche.
Ambiente e geografia culturale
La denominazione “dei boschi” rimanda agli ecosistemi forestali temperati degli Eastern Woodlands. Si tratta del Nord America orientale caratterizzato da vallate fluviali, altipiani, zone umide e litorali che offrivano risorse diversificate. Fu in questo contesto che comunità semi-sedentarie o pienamente sedentarie consolidarono villaggi lungo fiumi e laghi, con strategie stagionali di caccia, pesca e raccolta.
Le regioni chiave comprendono la valle dell’Ohio, i Grandi Laghi, il medio e basso Mississippi, gli Appalachi e ampie porzioni del sud-est. Ogni area presentava un equilibrio specifico tra agricoltura, foraggiamento e scambi, riflesso nelle tecniche, nella cultura materiale e nelle architetture di terra.
Con “Woodland”, espressione introdotta per la prima volta nel 1930, si indicano in senso lato quei siti preistorici che si collocano cronologicamente fra il periodo arcaico dei cacciatori-raccoglitori e la fase agricola mississippiana.
Innovazioni ceramiche e organizzazione domestica

La ceramica rappresenta un tratto distintivo del periodo dei boschi. Vasi per cottura e stoccaggio, decorazioni stampigliate, cordate o incise, impasti con sgrassanti vegetali o minerali attestano nuove esigenze culinarie e sociali. Contenere, conservare, condividere: la ceramica diventa tecnologia quotidiana e, insieme, segno identitario.
Le abitazioni, spesso a struttura lignea, talora semi-interrate, si dispongono attorno a spazi comuni, aree di lavorazione e fosse-rifiuto. La stabilità dei villaggi non esclude mobilità stagionale, ma indica una crescente pianificazione delle attività e della memoria comunitaria.
Accanto alla ceramica, si affinano le produzioni litiche, lavorazioni in osso e corno, e – in alcune aree – oggetti in rame martellato. La tecnologia è tanto strumento di sussistenza quanto linguaggio di appartenenza.
Agricoltura, foraggiamento e dieta mista
Tra il periodo dei boschi antico e medio si consolida il cosiddetto “complesso di domesticazioni orientali”: piante native come girasole, chenopodio, maygrass, little barley, sumpweed entrano nei calendari agricoli. L’introduzione e diffusione del mais, più marcata nel tardo periodo dei boschi, integra repertori già esistenti anziché sostituirli bruscamente.
La dieta rimane mista: cervo e piccoli mammiferi, pesce e molluschi fluviali, noci e bacche completano il fabbisogno calorico e nutrizionale. La carta vincente dell’economia dell’epoca deriva proprio dalla diversificazione, che riduce i rischi ambientali e sociali.
Il progressivo peso del mais – specie in aree fluviali fertili – ha ricadute demografiche e politiche: più stoccaggio, più sicurezza alimentare, più possibilità di sostenere rituali e lavori collettivi su larga scala.
Tumuli, ritualità e architetture
Il paesaggio del periodo dei boschi è punteggiato di tumuli e terrapieni. Alcuni sono sepolture individuali o multiple, altri parte di complessi planimetrici geometrici. Talvolta svolgono funzioni rituali e commemorative, altre definiscono margini e percorsi.
Le pratiche funerarie mostrano gradi diversi di differenziazione sociale: corredi variabili, materiali esotici, elaborazione del corpo indicano ruoli e relazioni di prestigio. Il tumulo diventa così luogo di memoria e dispositivo politico-rituale.
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La cultura Adena del primo periodo dei boschi

La cultura di Adena fiorì approssimativamente tra il 1000 a.C. e il 100 d.C., nel quadro del primo periodo dei boschi. Non è riconducibile a un singolo popolo, bensì a più comunità tra loro connesse, che condividevano un repertorio di pratiche, soprattutto cerimonie funerarie. Gli insediamenti e i contesti riconducibili ad Adena si distribuiscono in un’ampia fascia degli attuali Stati Uniti orientali, con maggiore densità in Ohio e Kentucky, e attestazioni in Indiana, Virginia, nonché in porzioni della Pennsylvania e dello stato di New York.
Le comunità praticavano l’agricoltura accanto a caccia, pesca e raccolta, producevano vasellame e lavoravano materiali di prestigio. Tra questi il rame proveniente dai Grandi Laghi e conchiglie raccolte lungo la costa oceanica, trasformati in ornamenti e monili per indicare status e appartenenze. Per cronologia e tratti, Adena è generalmente considerata una precorrice della tradizione Hopewell.
Un tratto caratteristico di Adena è la costruzione di earthworks, cioè manufatti in terra con funzioni che, a seconda dei casi, appaiono cerimoniali, sepolcrali e comunitarie. Di questi complessi si sono conservati solo pochi esemplari. Molti furono alterati o distrutti dall’erosione, dall’agricoltura e da scavi ottocenteschi poco rigorosi. I tumuli potevano funzionare insieme da luoghi di sepoltura, spazi rituali e aree di raduno. Dinanzi al tumulo, o nelle aree liminari, venivano deposti oggetti-dono destinati ai defunti, a delineare rapporti sociali e legami simbolici.
I grandi tumuli di Adena: grave creek e criel

Tra i monumenti più imponenti associati ad Adena spicca il Grave Creek Mound, a Moundsville in Virginia Occidentale. Con circa 20 metri di altezza per 80 metri di diametro, è il più grande tumulo di questa tradizione conservatosi negli Stati Uniti.
Segue per dimensioni il Criel Mound, a South Charleston (sempre in Virginia Occidentale), alto circa 12 metri e con diametro di 60 metri. Qui le indagini, coordinate da P. W. Norris per la Smithsonian Institution, portarono al recupero di numerosi scheletri accompagnati da ornamenti e gioielleria, confermando la centralità dei corredi nella definizione dei ruoli sociali.
La tradizione di Adena, con i suoi paesaggi di terra modellata, le sequenze funerarie complesse e l’uso di materiali esotici, rappresenta un momento di svolta nella storia degli Eastern Woodlands. Formalizza pratiche rituali e forme insediative che saranno riprese ed elaborate nella successiva cultura Hopewell.
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Il medio periodo dei boschi

Il Medio Woodland si colloca, a grandi linee, tra il II secolo a.C. e il V secolo d.C.. In questa lunga fase si osserva una trasformazione profonda dei paesaggi rituali e delle pratiche sociali. I tumuli funerari si evolvono da semplici cumuli a strutture articolate. Si intensificano gli scambi a lunga distanza di materie prime e manufatti. Si codificano forme sempre più complesse di cerimonialismo. L’insieme di questi tratti, condiviso in molte aree degli Eastern Woodlands, è ciò che gli studiosi definiscono tradizione (o cultura) Hopewell.
Il termine “Hopewell” nacque per designare una costellazione di siti dell’alta valle dell’Ohio, ma è stato presto ampliato a indicare un vero e proprio sistema culturale. In questo senso “Hopewell” non è una singola “cultura” monolitica, ma una sfera d’interazione riconoscibile nella ripetizione di forme, oggetti e gesti rituali. Sul piano economico, il Medio Woodland consolida la coltivazione di piante del complesso agricolo orientale: girasole, chenopodio (Chenopodium berlandieri), iva annua (Iva annua) e altre specie locali. Il mais è presente ma non ancora dominante. Il suo peso crescerà solo verso la fine del Woodland, attorno al IX–X secolo d.C. Parallelamente, si sviluppa la coltivazione del tabacco, essenziale nelle cerimonie rituali: la frequenza di pipe sacre nei contesti archeologici testimonia l’importanza del fumo come medium simbolico e sociale.
Architetture funerarie e commerci: dalla semplicità alla complessità

Se nel Primo Woodland i tumuli erano spesso semplici rialzi di terra posti a copertura dei defunti, nel medio periodo dei boschi emersero opere più complesse come camere interne, spazi di accesso, aree per la cremazione. L’apice di questa monumentalità cerimoniale si registra nell’alta valle dell’Ohio, in particolare nella valle dello Scioto, tra III e V secolo d.C.
Il Medio Woodland vede un’intensa circolazione di rame, argento, mica, quarzo, cloriti, galena e altre materie prime, poi trasformate in ornamenti d’élite, utensili finemente lavorati e effigi. Questi oggetti, deposti nelle sepolture, segnalano status, ruolo e appartenenza. Nei contesti Hopewell sono frequenti figure zoomorfe (mammiferi, uccelli, pesci) e rappresentazioni umane, talora frammentarie (teste, mani), che alludono a cosmologie complesse e a una fitta iconografia del potere e della trasformazione rituale.
Il cuore della tradizione Hopewell fu rappresentato da due poli particolarmente dinamici: l’Ohio Hopewell, nella valle dello Scioto (Ohio) e l’Havana Hopewell, tra le valli degli Illinois e del Mississippi. Da questi centri propulsori, modelli rituali e circolazioni di beni si irradiano verso un’area vastissima, dai Grandi Laghi al Golfo del Messico e dalla costa atlantica al Midwest.
Transizioni verso il Mississippiano
Nel quadro della preistoria degli Eastern Woodlands, il Tardo periodo dei boschi occupa l’arco temporale tra il V e il X secolo d.C.. Più che una cesura netta, questa fase va intesa come ponte. Un lungo processo di riassetto che, con tempi diversi da regione a regione, traghetta molte comunità verso gli assetti sociali ed economici che riconosciamo come periodo mississippiano. Per decenni il Tardo Woodland è stato visto come un tempo di declino: minore costruzione di tumuli, attenuazione dei cerimonialismi complessi, contrazione delle reti di scambio a lunga distanza che avevano caratterizzato soprattutto la tradizione Hopewell.
Gli studi più recenti mostrano invece in atto processi di innovazione e di ricalibrazione sociale di ampia portata. In quel periodo si ridefinirono gerarchie, si sperimentarono assetti comunitari più densi, si consolidarono economie miste in cui l’agricoltura acquista progressivamente maggior peso.
Uno dei segnali più riconoscibili del periodo è la diminuzione della costruzione di tumuli funerari e la conseguente semplificazione dei rituali pubblici associati alla morte e alla memoria collettiva. In molte aree, i grandi complessi di terra e le sepolture riccamente corredate lasciano il posto a pratiche più sobrie. Al contempo, le reti di scambio interregionali si assottigliano o si riorientano su circuiti più brevi. Non si tratta, tuttavia, di un arretramento uniforme.
Insediamenti ed economia del tardo periodo dei boschi
Sul piano demografico e insediativo, indizi convergenti suggeriscono una crescita della popolazione e maggiore densità dei villaggi. In molte vallate e pianori fluviali compaiono agglomerati più ampi, con strutture domestiche organizzate in aree di stoccaggio e spazi comuni che rimandano a una gestione più intensiva degli eccedenti. In parallelo si diffonde in modo capillare un’innovazione tecnologica cruciale: arco e frecce. L’efficienza nella caccia cambia la disponibilità di proteine animali. La stessa tecnologia, però, rende più asimmetriche le dinamiche del conflitto, lasciando tracce di episodi di violenza o di rafforzamento difensivo dei siti.
L’economia del Tardo Woodland resta mista, ma con una traiettoria chiara. All’interno dell’“agricoltura degli Eastern Woodlands”, il mais guadagna terreno lentamente, spesso in combinazione con piante domestiche più antiche e con l’adozione o la persistenza di fagioli e zucche. Non ovunque e non subito il mais diventa cardine. Nella parte finale del periodo, tuttavia, in molte aree il suo peso si fa strutturale, predisponendo il terreno per i sistemi mississippiani ad alta intensità agricola.
La differenziazione regionale
La caratteristica forse più distintiva del Tardo Woodland è l’emergere, al posto di una sfera ampiamente condivisa come quella Hopewell, di tradizioni locali dai tratti spiccatamente regionali. Nella bassa valle del Mississippi si delineano sequenze che gli archeologi riconoscono come Baytown, Troyville e Coles Creek. Qui, progressi nell’architettura di terra e nell’organizzazione degli spazi cerimoniali indicano esperimenti politici e rituali che preludono, in alcuni casi, alle piattaforme tronco-piramidali dell’età mississippiana. Nell’Arkansas centrale prende forma la Plum Bayou, con complessi di terrapieni e piazze che riorganizzano il paesaggio comunitario secondo nuove logiche. In Florida, Georgia e Alabama la Weeden Island esprime un repertorio ceramico e rituale riconoscibile, con continuità locali e scambi selettivi. Alla luce di queste evidenze, il Tardo Woodland è meglio compreso come periodo di transizione attiva, non come epoca di confusione.
Principali siti archeologici del periodo
Nell’Ohio centrale spiccano i Newark Earthworks (Great Circle e Octagon), complessi geometrici di straordinaria precisione attribuiti alla sfera Hopewell. Poco più a sud, il Mound City Group e l’Hopewell Mound Group (presso Chillicothe) costituiscono il cuore del Hopewell Culture National Historical Park. Questi luoghi combinano tumuli funerari, argini e spazi processionali.
Tra i siti notevoli rientrano il Serpent Mound (con fasi iniziali riconducibili al mondo Adena e successive modifiche), i Pinson Mounds in Tennessee (grande complesso del medio woodland), gli Effigy Mounds in Iowa (tumuli effigie tardo woodland) e il Fort Ancient Earthwork in Ohio (vasto sistema di terrapieni attribuito a maestranze del medio woodland). Nel sud-est, complessi come Kolomoki (Georgia) e Crystal River (Florida) testimoniano varianti regionali con funzioni rituali e funerarie.
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