Collodi, borgo toscano noto per essere la patria del celebre personaggio di Pinocchio, racchiude un patrimonio storico e culturale di grande valore. Situato tra le colline della provincia di Pistoia, questo suggestivo borgo offre un viaggio tra antiche architetture, giardini storici e atmosfere fiabesche. In questo articolo, esploreremo le principali cose da vedere a Collodi e le vicende storiche.
Dove si trova Collodi
Collodi è una suggestiva frazione del comune di Pescia, situata nella provincia di Pistoia. Questa località si estende in un’area collinare caratterizzata da verdi pendii, uliveti e boschi rigogliosi. Il borgo si sviluppa lungo le pendici di una collina, offrendo viste panoramiche sulla valle sottostante e conservando intatta la struttura urbanistica medievale, con case in pietra arroccate e vicoli stretti che conferiscono al borgo un’atmosfera senza tempo.
La sua posizione strategica tra la città di Lucca e Pistoia lo rende facilmente accessibile, mentre il clima mite e il contesto naturale contribuiscono a renderlo una meta di grande fascino per i visitatori.
Collodi cosa vedere

Collodi è una pittoresca frazione situata nei pressi del comune di Pescia, in Toscana. Questo borgo medievale, le cui origini risalgono al XII secolo, si sviluppa verticalmente e scenograficamente lungo le pendici di una collina, mantenendo intatta la sua struttura storica e offrendo scorci suggestivi. Il nome di Collodi è indissolubilmente legato a quello di Carlo Lorenzini, noto come Carlo Collodi, autore del celebre racconto di Pinocchio, la cui madre era originaria del borgo.
Tra le principali cose da vedere a Collodi spiccano l’antica rocca e la maestosa Villa Garzoni, una residenza aristocratica circondata da un vasto giardino storico, rinomato per la sua eleganza e complessità architettonica. Ai piedi del borgo si trova il celebre Parco di Pinocchio, un’area tematica dedicata al famoso burattino, che attira visitatori di ogni età. Per il suo pregio turistico e ambientale, Collodi ha ricevuto il riconoscimento di Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano.
Storia di Collodi
Le origini del territorio di Collodi affondano le radici nella preistoria, periodo in cui l’area risultava abitata da popolazioni che sfruttavano le risorse naturali del contesto collinare per la caccia e la raccolta. Tracce di insediamenti preistorici sono state rinvenute nelle vicinanze, suggerendo che la zona fosse frequentata già in epoche antichissime. La conformazione morfologica del territorio, caratterizzata da rilievi collinari e corsi d’acqua, costituiva un ambiente favorevole allo stanziamento di piccoli gruppi umani, i quali svilupparono rudimentali forme di organizzazione sociale e pratiche di sussistenza.
Sebbene le testimonianze materiali siano scarse, le indagini archeologiche hanno permesso di ricostruire un quadro della vita quotidiana nel territorio prima dell’avvento delle popolazioni etrusche e romane. Durante i periodi etrusco e romano, il territorio di Collodi ricoprì un ruolo strategico all’interno del tessuto viario e commerciale della Toscana antica.
Gli Etruschi e i Romani
Gli Etruschi, insediatisi nella regione, sfruttarono le risorse naturali e le vie di comunicazione collinari per favorire il commercio e il controllo del territorio. Testimonianze archeologiche indicano la presenza di insediamenti etruschi nelle aree circostanti, con reperti che attestano l’esistenza di piccoli nuclei abitati e strutture di difesa. Successivamente, con la conquista romana, il territorio fu integrato nella rete infrastrutturale dell’Impero romano, beneficiando della costruzione di strade e della diffusione di nuove tecniche agricole.
Collodi, pur mantenendo la sua struttura collinare, divenne parte di un sistema economico e amministrativo più ampio, contribuendo alla diffusione della cultura romana nella regione. Le tracce di questo passato sono ancora visibili in alcune strutture e toponimi locali, che rimandano a un periodo di significativa trasformazione socio-culturale.
L’Alto Medioevo

La nascita del borgo di Collodi risale al periodo altomedievale, quando l’insediamento iniziò a prendere forma come roccaforte collinare strategica, protetta dalle mura e torri difensive della Rocca. Il paese era allora denominato Collodi Castello. La sua posizione elevata permetteva di controllare le vallate circostanti, rendendolo un punto di riferimento per la popolazione locale in cerca di protezione durante le frequenti incursioni barbariche e le lotte tra le varie signorie toscane.
Nel corso del XII secolo, Collodi venne menzionato per la prima volta in documenti ufficiali, attestando l’esistenza di un nucleo abitato consolidato e strutturato attorno alla rocca. Durante questo periodo, il borgo si sviluppò ulteriormente, integrando edifici in pietra, vie lastricate e una chiesa, diventando progressivamente un centro vitale per le attività agricole e artigianali. La conformazione urbanistica, caratterizzata da un sistema di vicoli stretti e scalinate, conserva ancora oggi le tracce dell’impianto altomedievale, testimoniando la lunga storia del borgo.
L’epoca medievale
La storia di Collodi è profondamente intrecciata con le vicende della nobile famiglia Garzoni, le cui origini risalgono al periodo delle aspre contese tra Guelfi e Ghibellini. I Garzoni, schierati con la fazione ghibellina, si trovarono a fronteggiare la potente città di Firenze, saldamente controllata dai Guelfi. Durante questo periodo di conflitti, Collodi divenne un avamposto strategico nelle lotte tra le diverse fazioni, partecipando attivamente agli scontri che segnarono la storia della Toscana.
Tra le battaglie più significative che coinvolsero Collodi vi furono quella di Montecatini del 1315 e la battaglia di Altopascio del 1325, entrambe combattute contro le truppe fiorentine. Nonostante la determinazione dei Garzoni, le sorti del borgo furono segnate dall’egemonia fiorentina, culminando nel fallito tentativo di riconquistare Pescia, caduta sotto il controllo guelfo. Parallelamente, Collodi fu coinvolto anche nelle ostilità tra Pisa e Firenze, un conflitto che destabilizzò ulteriormente l’assetto territoriale della regione.
Il Rinascimento

Con il consolidamento del potere fiorentino e la definitiva sconfitta dei Ghibellini, la famiglia Garzoni si ritirò progressivamente dalla scena politica, concentrando i propri sforzi nel consolidamento dei propri possedimenti a Collodi. Fu in questo periodo che i Garzoni avviarono la costruzione della celebre Villa Garzoni, destinata a diventare il simbolo del prestigio e dell’influenza della famiglia nel corso dei secoli successivi. La villa, con il suo maestoso giardino, divenne un centro di potere e ricchezza.
Durante il Rinascimento, Collodi visse una fase di relativa stabilità, beneficiando della rinascita culturale e artistica che interessò l’intera Toscana. La famiglia Garzoni, ormai dedita alla vita cortese e al mecenatismo, contribuì allo sviluppo architettonico del borgo, arricchendolo con edifici di pregio e commissionando opere d’arte che ne celebravano il potere e la storia. Nel frattempo, la popolazione di Collodi si dedicava principalmente all’agricoltura e all’artigianato, consolidando il proprio ruolo all’interno dell’economia locale.
L’epoca moderna
Con l’avvento del XVIII secolo, Collodi mantenne il suo carattere di borgo agricolo e feudale, ma iniziò progressivamente a risentire delle trasformazioni politiche e sociali che segnarono la Toscana. Fu in questo contesto che Carlo Lorenzini, in arte Carlo Collodi, figlio di una domestica della Villa Garzoni, trovò ispirazione per il suo celebre racconto, Le avventure di Pinocchio, contribuendo a proiettare il nome di Collodi oltre i confini regionali. L’opera, pubblicata nel 1883, avrebbe consacrato il borgo come patria simbolica del celebre burattino, attrazione che ancora oggi attira visitatori da tutto il mondo.
Nel XX secolo, Collodi subì un lento spopolamento, fenomeno comune a molti borghi rurali italiani, ma grazie alla fama di Pinocchio e al crescente interesse turistico, il paese ha saputo reinventarsi come centro culturale e turistico di grande richiamo. Oggi, Collodi è riconosciuto non solo per il suo patrimonio storico e architettonico, ma anche per il Parco di Pinocchio e il Giardino Storico di Villa Garzoni, autentici gioielli che testimoniano il legame profondo tra il borgo e la sua storia millenaria.
Cose da vedere a Collodi
Abbarbicato lungo il pendio di una ripida collina, Collodi si presenta come un affascinante borgo medievale, caratterizzato da una sequenza di casupole in pietra che si dispongono armoniosamente a formare una sorta di doppio triangolo. Alla base di queste strutture si ergono due delle principali cose da vedere a Collodi: l’antica Rocca, circondata da un ampio recinto e arricchita da torri di vedetta, e la maestosa Villa Garzoni, costruita sulle rovine di un castello medievale e divenuta emblema del potere della famiglia Garzoni. Le vie del borgo, lastricate in pietra, conservano intatte le atmosfere medievali, offrendo ai visitatori la possibilità di ammirare i resti delle antiche fortificazioni, tra cui porte e torri che ancora oggi raccontano la storia di Collodi.
Villa Garzoni

Villa Garzoni incarna un perfetto esempio di architettura barocca del XVII secolo. Costruita sulle vestigia di un antico castello medievale, la villa fu commissionata dalla nobile famiglia Garzoni nel 1366, che intendeva celebrare il proprio prestigio attraverso un’opera grandiosa e scenografica. Tuttavia, l’aspetto odierno del complesso iniziò a delinearsi dal 1633. La struttura, caratterizzata da eleganti facciate decorate e interni sontuosamente affrescati, domina il paesaggio circostante.
Gli interni
Villa Garzoni si sviluppa sfruttando il naturale dislivello del terreno. Due maestose rampe a gradoni, progettate per esaltare l’effetto scenografico, conducono al giardino, posto lateralmente alla villa e concepito come estensione naturale del complesso. Il complesso è una delle cose da vedere a Collodi anche se l’interno della villa è visitabile solo al primo piano, al quale si accede attraverso un’imponente scala in pietra ornata da affreschi illusionistici che amplificano la percezione dello spazio. Al termine dello scalone si apre una lunga galleria decorata con stucchi e dipinti, dalla quale si accede alle varie stanze.
Tra queste, spiccano la camera da letto detta “della damigella“, arredata con un letto a baldacchino e drappi in seta, la biblioteca in stile Impero. E ancora la camera rossa o di Napoleone e la sala da pranzo, arricchita da mobili del Settecento francese e da dipinti del Correggio. Il salone da ballo e altre sale minori completano il percorso di visita, offrendo un’immersione nel lusso e nella raffinatezza aristocratica del periodo. Oltre il portico e il cortile d’ingresso, sorge la Palazzina d’estate, un edificio dal caratteristico colore rosso vivo, attribuito al celebre architetto Filippo Juvarra. E’ considerata una delle più significative espressioni del barocco toscano.
Il giardino

Tuttavia, il vero gioiello di Villa Garzoni è il suo giardino storico, un capolavoro di arte paesaggistica progettato secondo i dettami del giardino all’italiana di epoca manierista e barocca, con terrazze digradanti, statue ornamentali, fontane e giochi d’acqua. Ogni elemento del giardino è studiato per creare un percorso simbolico che esprime il trionfo dell’ordine sull’elemento naturale, celebrando il potere e la raffinatezza della famiglia Garzoni.
Il parterre del giardino di Villa Garzoni presenta siepi di bosso disposte in forme geometriche, due vasche circolari con ninfee e getti d’acqua, statue di Diana e Apollo e aiuole che ospitano le insegne araldiche della famiglia Garzoni. Una monumentale scalinata tripartita, decorata con mosaici di ciottoli e nicchie contenenti statue in terracotta, porta al ninfeo, con statue di Nettuno e Tritoni e giochi d’acqua. Segue il teatro di verzura, interamente ricavato da siepi di bosso sagomate, arricchito da statue delle Muse.
L’asse centrale prosegue attraverso una cascata a gradini che culmina con la statua della Fama, da cui sgorga un getto d’acqua che alimenta una vasca semicircolare. Il giardino si estende poi in un’area boschiva, attraversata da percorsi che conducono a un boschetto di bambù, un labirinto sormontato da una galleria ad archi vegetali e un edificio destinato ai bagni, un tempo utilizzato come eremo religioso.
Casa delle Farfalle

La Casa delle Farfalle rappresenta una delle cose da vedere a Collodi ed è situata all’interno del giardino storico di Villa Garzoni. Qui i visitatori possono immergersi in un ambiente tropicale ricreato per ospitare centinaia di farfalle provenienti da diverse parti del mondo. All’interno della serra climatizzata, che riproduce le condizioni di un habitat esotico, le farfalle volano liberamente tra piante rigogliose, fiori variopinti e piccoli corsi d’acqua, offrendo uno spettacolo suggestivo e coinvolgente.
L’obiettivo di questo spazio non è solo quello di stupire con la bellezza delle farfalle, ma anche di sensibilizzare i visitatori sull’importanza della biodiversità e sulla conservazione degli ecosistemi naturali. La Casa delle Farfalle è stata una delle prime case delle farfalle realizzate in Italia ed è presente dal 2007.
Il Parco di Pinocchio

Tra le cose da vedere a Collodi assolutamente c’è il celebre Parco di Pinocchio. Ai piedi di Collodi Castello, il parco celebra il famoso burattino nato dalla penna di Carlo Lorenzini, in arte Carlo Collodi. Inaugurato nel 1956, il parco si distingue per il suo carattere artistico e letterario, combinando elementi architettonici, sculture e percorsi tematici ispirati alle avventure di Pinocchio. Progettato dai celebri architetti e scultori Venturino Venturi, Emilio Greco e Pietro Porcinai, il parco è concepito come un viaggio simbolico che conduce i visitatori attraverso le tappe principali del racconto, con installazioni artistiche che evocano episodi iconici come il Paese dei Balocchi, il Campo dei Miracoli e la Balena.
Tra le opere più significative vi sono la statua del Burattino e del Grillo Parlante, i mosaici illustrativi e il grande labirinto vegetale che riproduce il percorso iniziatico di Pinocchio. Il parco è stato concepito come luogo di intrattenimento, ma anche come spazio educativo, offrendo percorsi didattici e laboratori creativi per bambini e famiglie.
La fiaba di Pinocchio
La genesi della fiaba di Pinocchio è strettamente legata al borgo di Collodi e alla figura di Carlo Lorenzini, lo scrittore fiorentino che scelse di adottare il nome del villaggio come pseudonimo letterario. Lorenzini, figlio di una domestica che lavorava presso la Villa Garzoni, trascorse parte della sua infanzia a Collodi, un luogo che avrebbe influenzato profondamente il suo immaginario narrativo. Pubblicata per la prima volta nel 1881 a puntate sul periodico per ragazzi “Il Giornale per i Bambini”, la storia di Pinocchio nacque come un racconto moraleggiante, destinato a educare e divertire i giovani lettori.
Inizialmente concepita come una serie di episodi, la fiaba riscosse un successo immediato, spingendo Lorenzini a trasformarla in un romanzo, pubblicato integralmente nel 1883 con il titolo “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”. Il legame tra Collodi e Pinocchio divenne indissolubile, tanto che il borgo venne identificato come il luogo simbolico delle avventure del burattino, divenendo meta di pellegrinaggio per generazioni di lettori e turisti affascinati dal mondo fantastico creato da Carlo Collodi.
Chiesa di San Bartolomeo

Tra le cose da vedere a Collodi da non perdere la Chiesa di San Bartolomeo, situata nella parte alta del borgo. Le sue origini risalgono al XII secolo, epoca in cui fu edificata come pieve romanica. Nel corso dei secoli, la chiesa ha subito numerose modifiche e restauri, che ne hanno arricchito l’aspetto architettonico e decorativo. All’interno dell’edificio sacro sono conservate opere d’arte di pregio.
Tra queste, una tavola cinquecentesca raffigurante la Madonna in trono con santi, attribuita alla scuola di Raffaello, e una scultura lignea della Vergine col Bambino risalente al XV secolo. Si trova inoltre una statua lignea di San Bartolomeo, attribuita alla bottega di Jacopo della Quercia. Particolarmente venerato è un Crocifisso seicentesco di Santi Guglielmi, che veniva portato in processione fino alla località di Veneri come ringraziamento per lo scampato pericolo dalla peste del 1631.
Cappella Scaglietti-Arcangeli

La Cappella Scaglietti-Arcangeli, situata nel cimitero di Collodi, rappresenta un significativo esempio di architettura funeraria moderna in Toscana. Progettata dall’architetto Giovanni Michelucci nei primi anni Settanta su commissione della famiglia Scaglietti-Arcangeli, la cappella fu completata nel 1982. Tuttavia, a causa di divergenze con la committenza, l’architetto delegò la fase costruttiva all’architetto Bruno Sacchi e si distaccò dal progetto, lamentando successivamente alterazioni rispetto al disegno originale.
La Cappella Scaglietti-Arcangeli si inserisce armoniosamente nel paesaggio collinare di Collodi, offrendo una vista panoramica sul borgo e sulla monumentale Villa Garzoni. La sua presenza introduce una nota di modernità nel contesto del cimitero, caratterizzato da strutture classicheggianti e portici colombari.
Il Museo del Bonsai
Il Museo del Bonsai si trova in Via Lucchese 159, nella località di Ponte all’Abate. Fondato nel 1992, il museo ospita una vasta collezione di bonsai provenienti da tutto il mondo, frutto della passione e dell’impegno di Costantino Franchi. La collezione è suddivisa in tre sezioni: una dedicata a piante orientali ed europee, una terrazza con esemplari di conifere come pino a cinque aghi, pino d’Aleppo, ginepro, abete, cipresso e tasso, e un’area riservata a specie subtropicali.
E’ tra le cose da vedere a Collodi anche perché il museo fa parte del Centro Bonsai Franchi, dove è possibile acquistare bonsai, prebonsai, vasi cinesi e giapponesi, attrezzi specializzati, libri e piante da giardino giapponesi. L’ingresso è libero, tutti i giorni, esclusi i festivi, dalle 8:30 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 19:00.
Sentieri escursioni: la Via della Fiaba

Tra le cose da vedere a Collodi vi è anche la Via della Fiaba, un sentiero ad anello di 7,04 km che collega Pescia a Collodi Castello. Il percorso è di media difficoltà e si snoda tra falsopiano e leggere salite, offrendo panorami sulla piana di Lucca e sulla costa. Si parte da Pescia, dalla zona di via Sismondi, e si sale verso le colline di Monte a Pescia, poi per Tignano di Sopra, Fonte di Viamaggio, Cella di Sopra. Si arriva a Collodi Castello, e si prosegue attraverso la Via della Fiaba, scendendo verso la Villa Garzoni e il Parco di Pinocchio. Durata: circa 3 ore.
Libri per approfondire
Cose da vedere a Collodi immagini
Collodi meteo – Pescia
Meteo Pescia
Ufficio informazioni turistiche Collodi
Il Punto Informazioni Turistiche di Collodi è situato in Piazza Carlo Collodi 1. Telefono: +39 0572 429660. Email: puntoinfocollodi@comune.pescia.pt.it
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sugli orari di apertura, si consiglia di contattare direttamente l’ufficio o visitare il sito web ufficiale del Comune di Pescia.
Collodi come arrivare
Collodi è situato nel comune di Pescia, in provincia di Pistoia, Toscana. Ecco come arrivare in auto:
- Da Firenze: prendere l’Autostrada A11 in direzione Pisa Nord e uscire a Chiesina Uzzanese. Da lì, seguire le indicazioni per Collodi.
- Da Pisa: percorrere la A11 in direzione Firenze e uscire a Chiesina Uzzanese, poi seguire le indicazioni per Collodi.
- Da Lucca: prendere la SS12 in direzione Pescia e seguire le indicazioni per Collodi.
In treno
La stazione ferroviaria più vicina è quella di Pescia, sulla linea Firenze-Lucca-Viareggio. Dalla stazione, è possibile prendere un autobus o un taxi per raggiungere Collodi.
In autobus
Da Pescia, Collodi è collegata da linee di autobus locali gestite da BluBus. Gli orari variano in base alla stagione, quindi è consigliabile consultare il sito ufficiale per aggiornamenti.