Chi era l’uomo dalla Maschera di Ferro? Storia vera

Chi era l'uomo dalla Maschera di Ferro? Storia vera

La vicenda dell’uomo dalla Maschera di Ferro rappresenta uno dei più enigmatici e affascinanti misteri della storia francese. Tra il XVII e il XVIII secolo, le cronache parlarono di un prigioniero detenuto in segreto sotto il regno di Luigi XIV, costretto a vivere con il volto celato da una maschera che ne occultava l’identità. Le sue tracce si intrecciano con le prigioni di Pinerolo, Exilles e infine della Bastiglia, alimentando leggende e congetture che si diffusero ben oltre i confini del regno.

Chi era l’uomo dalla Maschera di Ferro?

Attorno alla figura dell’uomo dalla Maschera di Ferro fiorirono ipotesi suggestive. Per alcuni poteva trattarsi di un nobile caduto in disgrazia, per altri di un fratello segreto del Re Sole, o addirittura di un uomo coinvolto in delicati intrighi politici e dinastici. Voltaire fu il primo ad appassionarsi a questo immenso mito. Ne scrisse, ma senza rivelare alla fine la vera identità del prigioniero. Bisognò attendere il libro Questions sur l’Encyclopédie perché si sbilanciasse in una rivelazione. Il prigioniero della Bastiglia, l’umo dalla Maschera di Ferro, era un fratellastro di Luigi XIV, figlio di Anna d’Austria e del cardinale Mazzarino. Questa spiegazione eccitò non poco la fantasia popolare e gli scrittori si sbizzarrirono in trame altrettanto fantasiose. Così molti storici arrivarono a identificare la Maschera che, dall’Ile Saint-Marguerite era stata trasferita nell’ancor più sicura Bastiglia per rimanervi fino alla morte, addirittura con un fratello gemello del Re Sole, figlio di Anna d’Austria e di chissà chi. I nomi del presunto padre si sono sprecati nel corso dei secoli.

Per altri autori l’uomo dalla Maschera di Ferro sarebbe un figlio illegittimo di Luigi XIV e della sua favorita Louise de La Vallière. Ma ciò sembra impossibile. Re Sole riconobbe tutti i suoi “bastardi”, perché mai avrebbe dovuto condannare uno di loro a un destino tanto orribile? Ma chi era l’uomo dalla Maschera di Ferro dunque? Ecco la storia vera.

L’uomo dalla Maschera di Ferro: storia vera

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All’inizio del 1665 un ufficiale dei moschettieri, assai ben visto dal re, Bènigne de Saint-Mars, riceve la nomina a comandante assoluto della fortezza di Pinerolo. Il suo nome sarebbe rimasto oscuro alla storia, se non avesse custodito per decenni un prigioniero misterioso, l’uomo dalla Maschera di Ferro. Dopo il 1665 a Pinerolo vi sono cinque prigionieri importanti e la Maschera di Ferro va cercato tra di loro. Il primo è Eustache Dauger o Danger, registrato come servitore ma ben presto scopriremo che è ben altro. C ‘è poi un certo Dubreuil, detto “Samson”, una spia. Il terzo è La Rivière, fidatissimo domestico di Nicolas Fouquet, sovrintendente alle finanze durante la minore età di Luigi XIV, caduto in disgrazia nel 1661 e rinchiuso in prigione. Per il domestico la fedeltà non è solo una parola. Infatti, si è sacrificato per il padrone: senza avere alcuna pena da scontare lo raggiunge a Pinerolo per poter continuare a servirlo. Il quarto è una monaco dominicano, del quale si ignora il nome. E infine il quinto e più importante: Ercole Antonio Mattioli.

Egli, già ministro e uomo di fiducia del duca di Mantova, cade in arresto nel 1679 e muore, forse, nel 1694. E’ sicuro che l’iomo dalla Maschera di Ferro fu portato alla Bastiglia quando vi si trasferì Saint-Mars e lì morì nel 1703. Chi era dei cinque prigionieri? Qualcuno ha sostenuto con qualche fondamento che sia Fouquet la Maschera di Ferro. Possibile. Luigi XIV odiava Fouquet e aveva tutto l’interesse che il suo ex finanziere non rivelasse i segreti delle casse dello Stato. La maschera sarebbe servita a punirlo e a impedirgli di parlare. Ma se Fouquet è la Maschera non si spiega come alla sua morte, avvenuta nel 1680, ci sia un altro uomo mascherato che rimane sulla scena fino al 1703.

I cinque sospettati

Può essere allora Dauger? François Michel Le Tellier de Louvois ( il Principale ministro di Stato di Francia sotto Luigi XIV) dà ordine a Saint-Mars di sorvegliarlo con il massimo rigore. Però, nel 1675 finisce la segregazione di Dauger. Non risulta più in isolamento, anzi diventa domestico di Fouquet. Più tardi tornerà a essere considerato pericoloso e messo nuovamente in regime speciale. Perché? Non lo sappiamo. Intanto Louvois non smette di informarsi sulla sua sorte: perché tanta pena per un cameriere? Esiste un importante documento, una lettera di Louvois che intima a Saint-Mars di adottare nuove misure di massima sicurezza per Dauger e per La Rivière. Non devono assolutamente comunicare con nessuno. Entrambi possono essere stati la Maschera di Ferro come no e comunque continuano a non coincidere le date di morte.

Secondo alcuni il monaco domenicano senza nome era un ciarlatano che estorceva grosse somme di denaro alle dame dell’aristocrazia fingendo di aver trovato la pietra filosofale. Egli commise l’imperdonabile errore di provare a imbrogliare Madame de Montespan, favorita del re. Luigi per punirlo lo spedisce a Pinerolo, dove, nel giro di due anni impazzisce, morendo troppo presto per essere la Maschera. Veniamo ora a Dubreuil, ufficiale e spia, noto come “Samson”. Traditore e disprezzato da tutti, arriva a Pinerolo nella cella del frate e quasi impazzisce a sua volta. Nel 1679 giunge a Pinerolo il conte Ercole Antonio Mattioli, l’indiziato più serio.

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Il conte Ercole Antonio Mattioli

conte Ercole Antonio Mattioli
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Nel 1679, il duca Carlo IV Gonzaga voleva vendere la città e la fortezza di Casale a Luigi XIV. Il Re Sole era già padrone di Pinerolo e voleva impadronirsi della capitale del Monferrato, la strategica Casale. Nel 1679 per discutere la cessione di Casale, il duca di Mantova manda a Parigi il suo amico Mattioli. Le trattative erano segrete ma Mattioli rivela tutto alla corte di Spagna dietro compenso in denaro. Poi, avendo compreso che la vicenda può portargli un grande beneficio finanziario, Mattioli gioca in maniera sporca, trattando sia con la Spagna che con Louvois per cercare di ottenere di più. Informa delle trattative le corti di mezza Europa, con grande scandalo per aver tradito sia il conte di Mantova che il re di Francia.

Louvois decide di procedere con una punizione esemplare. Ma non è facile arrestare Mattioli che, nel frattempo, si è rifugiato a Torino. Tuttavia, con l’inganno, Mattioli è tratto in arresto al confine con la Francia e portato a Pinerolo, dove è affidato alla custodia di Saint-Mars. Mattioli resterà in carcere per tutta la vita. L’uomo della Maschera di Ferro muore nel 1703, Saint-Mars nel 1708. Se davvero Mattioli fu la Maschera di Ferro si spiegano i riguardi che gli vennero tributati nei vari penitenziari. Inoltre, si comprenderebbe anche l’accanimento di Louvois che, per oltre un decennio, scrisse a Saint-Mars raccomandandogli la massima durezza verso il prigioniero che lo aveva ingannato e beffato.

Un fatto grave a Pinerolo

Nel 1680 Pinerolo è scossa da un fatto grave. Nella cella di Fouquet sono stati trovati dei flaconi sospetti, forse contenenti veleno. Si dice che Dauger volesse uccidere il sovraintendente. Può darsi che questo fatto abbia pesato sul trasferimento, di poco successivo, di Sanit-Mars a Exiles. Gli venne ordinato di condurre con sé dei prigionieri da lui scelti liberamente, ma sicuramente “i Signori della torre in basso”. Una strana disposizione! Il forte di Exiles è poco distante da Pinerolo. Saint-Mars scrive all’ambasciatore d’Estrades: “Avrò in custodia due muli che ho qui e che non hanno altro nome che “Signori della torre in basso”. Mattioli resta a Pinerolo“. I due muli sono Dauger e La Rivière. A Pinerolo rimangono due possibili Maschere, Mattioli e il frate che, però, morirà poco dopo.

Saint-Mars e i due prigionieri si trasferiscono a Exiles di notte, nel più fitto mistero. Louvois gli scrive affinché i due non parlino con nessuno. Perché tanta segretezza? Saint-Mars lo rassicura che i due prigionieri non vedono nessuno, nemmeno i carcerieri. Il 5 gennaio 1687, Saint-Mars informa Louvois che uno dei due prigionieri è morto. Si tratta di La Rivière. A questo punto, non si sa perché, Louvois nomina Saint-Mars governatore delle isole Lérins, al largo della Costa Azzurra. Lo segue il suo prigioniero nella massima sicurezza e segretezza.

Solo voglia di protagonismo per Saint-Mars?

Sanit-Mars flaconi di veleno Pinerolo
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Il 3 aprile 1687, Saint Mars arriva alla sua nuova sede con il detenuto che dev’essere senz’altro Eustache Dauger. Durante il viaggio, però, all’interno della portantina ermeticamente chiusa, il prigioniero, a cui non ci si può avvicinare, ha rischiato di morire soffocato senza che nessuno se ne accorgesse. La curiosità intorno a questo carcerato cresce ogni giorno di più e Saint-Mars ne sembra ben contento. Secondo lo storico inglese John Noore il prigioniero era celato sotto una maschera ma Saint-Mars avrebbe gonfiato le dicerie sui suoi detenuti perché gli piaceva essere al centro dell’attenzione. La camera del prigioniero all’isola di Sainte-Marguerite è passata alla storia come la “cella dell’uomo dalla Maschera di Ferro”. Qui Dauger rimarrà dieci anni.

Alla morte di Louvois, nel 1691, Louis François Marie Le Tellier Barbezieux richiede subito a Saint-Mars di garantirgli le stesse precauzioni che esigeva il suo predecessore. Alla domanda chi era l’uomo dalla Maschera di Ferro, lo storico francese Alain Decaux è certo: è Dauger, poiché l’unico che Saint-Mars non abbia lasciato dopo essersi trasferito da Pinerolo. Il solo così importante da non poter sfuggire neppure un istante alla sua sorveglianza. Il solo di cui si sia occupato Barbezieux. Nel 1694 un altro dei prigionieri di Saint-Mars muore. Forse è Mattioli, da poco arrivato anche egli all’isola di Sainte-Marguerite. Eppure ci sono molti indizi che fanno pensare che l’uomo dalla Maschera di Ferro sia proprio Mattioli.

Viaggio verso Parigi

Maschera di Ferro Parigi Bastiglia
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Saint-Mars, nel 1698, ha 73 anni. Proprio quando è convinto che morirà sulle isole Lérins, a sorpresa Barbezieux lo nomina governatore della Bastiglia di Parigi, per espresso ordine del re. Il suo misterioso prigioniero deve essere condotto con lui, senza essere visto da nessuno. Secondo alcuni storici Saint-Mars fece uso della maschera di ferro solo per quest’ultimo viaggio del prigioniero. Portare la maschera era un uso diffuso nella Francia di Luigi XIV, anche se l’uso di “questa maschera di ferro” creò il mistero più assoluto in tutto il Paese. E comunque la maschera voluta da Saint-Mars era di velluto nero e non di acciaio o di ferro. Fu Voltaire a inventare la leggenda di ferro, anche se in realtà egli parlò di “strisce” di ferro. Comunque, Saint-Mars impiega molto tempo per arrivare a Parigi, vi giunge solo il 18 settembre 1698.

Coloro che vedono l’uomo dalla Maschera di Ferro ne rimangono sbalorditi. Lungo la strada e le vie della capitale egli desta una viva e incontenibile curiosità. Si scorgono solo gli occhi e la bocca, è alto ed ha i capelli bianchi. Anche a Parigi la sorveglianza è strettissima. L’uomo dalla Maschera di Ferro è condotto nella sua cella a notte inoltrata per non essere visto. Alla Bastiglia è registrato con il nome di Gesnon Filibert. L’uomo dalla Maschera di Ferro muore il 19 novembre 1703, portando nella tomba il suo segreto. Fu sepolto con il nome di Marchialy o Marchioly, che fa pensare a Mattioli. Spesso nei certificati di morte dei detenuti venivano usati nomi falsi, mentre quelli veri erano annotati su un registro speciale, che però è andato perduto nel 1789, alla presa della Bastiglia.

Chi era l’uomo dalla Maschera di Ferro: Mattioli o Dauger?

Il detenuto soffrì il suo calvario in terra per trentaquattro anni, dal 1669 al 1703. Dalla sua storia, Dumas ne ha ricavato un capolavoro. I capitoli che hanno consacrato la Maschera di Ferro sono il pezzo forte de Il Visconte di Bragelonne, uno dei vertici della sua produzione romanzesca. Dumas ha reso il misterioso uomo uno dei personaggi immoltali e leggendari della letteratura mondiale, nonostante perduri l’enigma chi era l’uomo dalla Maschera di Ferro: Mattioli o Dauger?

Su Dauger rimane irrisolto l’interrogativo chiave: perché egli fu tenuto prigioniero per oltre 30 anni? Quale terribile segreto nascondeva, qual era la sua colpa? Era davvero, come si diceva, il fratello gemello di Luigi XIV? In tutti i suoi anni di progionia fu sempre trattato con riguardi speciali. Eppure, dai documenti del 1669, apprendiamo che egli era un valletto, un servitore. Perché allora considerarlo così pericoloso tanto da non farlo parlare con nessuno? Le ipotesi sulla vera identità di Dauger si sono sprecate nel corso del tempo, senza giungere a nulla di certo.

Le congetture sul fratello gemello di Luigi XIV

Maschera di Ferro fratello gemello di Luigi XIV
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Quel che è certo è che sull’identità dell’uomo dalla Maschera di Ferro esistono infinite teorie. Luigi XIV fece imprigionare Eustache Dauger, suo amico di giovinezza, perché lo vedeva troppo somigliante a se stesso e questo gli creava forti dubbi sulla fedeltà coniugale di sua madre? E’ una congettuara poco credibile, anche se lo storico Jules Loiseleur sostiene che il Re Sole, diventando adulto, fosse assai scettico sulla strana storia della sua nascita.

Infatti, la sua venuta al mondo fu accolta come un evento straordinario, quasi prodigioso, poiché giungeva dopo ventitré anni di un’unione coniugale rimasta, praticamente, in bianco a causa della presunta omosessualità del padre Luigi XIII. Secondo lo storico Jules Michelet fu il capitano delle guardie Guitaut a mettere incinta la regina. Il dubbio rimane: l’uomo dalla Maschera di Ferro era figlio di Anna d’Austria e di Guitaut? Era il fratello gemello di Luigi?

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